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La delimitazione dei confini in una relazione di coppia

La delimitazione dei confini della coppia verso l'esterno e verso l'interno è un concetto fondamentale per garantirne un normale funzionamento. Fino a che punto bisogna delimitare la propria relazione diadica verso l'esterno? E in che misura si può entrare in una relazione diadica senza rinunciare al proprio Sé?


Possiamo avere tre diverse situazioni rappresentate nella seguente figura:


Nella condizione a destra, i partner della coppia formano un’unità simbiotica, pertanto un Sé comune. I confini interni sono diffusi, mentre i confini verso le relazioni extradiadiche sono rigidi, chiusi. Questa forma di delimitazione dei confini è presente nella fase dell’innamoramento in cui la coppia è chiusa verso l’esterno, considera il rapporto come unico e ideale, un qualcosa da preservare e tenere al sicuro, fuori dalla portata del mondo esterno. Si verifica molto spesso una iperintimità con conseguente perdita dei confini dell’Io e del Sé.


Diversamente, nella condizione a sinistra si trovano quei partner che per timore della perdita del proprio Sé nel rapporto si delimitano in modo rigido l'uno verso l'altro, hanno paura dell'intimità e di entrare in stretto contatto emotivo tra di loro. È presente una barriera nella relazione che non è tuttavia presente verso le relazioni esterne. I confini extradiadici sono diffusi, in quanto l'intimità e l'apertura emotiva verso altre persone funge da protezione contro l'eccessiva vicinanza diadica tanto temuta.


Nella condizione centrale, definita come ambito normale, abbiamo una relazione che deve essere differenziata da ogni altra. La coppia deve essere delimitata nettamente rispetto alle relazioni esterne con terzi. I due partner devono avere una relazione delimitata propria, caratterizzata da intimità, affetto e condivisione emotiva pur mantenendo differenziati e delimitati i rispettivi Sé. I confini rispetto alle relazioni extradiadiche devono essere presenti, non rigidi, ma piuttosto permeabili in modo tale da poter essere visti e rispettati sia dai membri della coppia che dalle persone esterne, senza tuttavia impedire l’instaurarsi di relazioni extradiadiche. Questi confini devono essere nettamente mercati nei confronti di amici e di eventuali amanti, ma anche nei confronti delle proprie famiglie d’origine. Uno degli scopi essenziali della terapia di coppia e familiare è quello di ripristinare i confini netti nei sottosistemi familiari. Una famiglia patologica potrebbe mostrare la presenza di confini diffusi tra genitori e figli oppure l'esclusione rigida di alcuni membri in particolare della famiglia. Tuttavia, come detto in precedenza, i confini del sistema diadico verso persone terze non devono essere troppo rigidi, in quanto ne deriva un considerevole danno rispetto all’isolamento verso l’esterno e all’instaurarsi di un Sé unico e simbiotico all’interno della coppia. Ugualmente, delimitazione rigide all’interno della coppia stessa fungono da barriere alla comunicazione ed inaridiscono il rapporto.


Possiamo dunque concludere come ogni coppia, per poter raggiungere un funzionamento normale, deve riuscire a mettere in gioco e rispettare alcuni criteri fondamentali di equilibrio. In questo modo, è possibile garantire un corretto funzionamento all’interno della coppia, condividendo il proprio Sé con l’altro, ma non assorbendo quello del partner e all’esterno della coppia, permettendo legami affettivi, ma ben definiti, con amici, parenti, bambini.

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